Tra gli scritti di Giovanni Nencioni alcuni sono particolarmente significativi perché ci rivelano l’importanza di scelte metodologiche, legate ad esperienze di studiosi che avevano contribuito al suo itinerario scientifico.
In questa sezione abbiamo voluto metterne in rilievo quattro che costituiscono un’importante testimonianza autobiografica. Il primo, Autodiacronia linguistica: un caso personale, testo di una conferenza tenuta a Firenze nel maggio 1982 ad un corso sul tema La lingua italiana in movimento organizzato dall'Accademia della Crusca. Il secondo, Ricapitolazione, scritto in occasione di un invito al collegio Ghisleri di Padova subito dopo la dismissione in ruolo alla Scuola Normale nel 1989, è un resoconto molto importante del suo intero percorso scientifico, un bilancio che voleva essere retrospettivo di tutta la sua carriera di studioso e docente. Diversa per tensione e spessore la lezione tenuta all’università di Bologna il 17 aprile 1996 in occasione della laurea honoris causa, pubblicata con il titolo Ricordi nella rivista Lingua e stile nel 1997. Qui un Nencioni ottantacinquenne mostrava, con una vocazione e un entusiasmo da giovane sperimentatore, i primi risultati di una ricerca in fieri, sui lavori informatici dedicati alla trattatistica cinquecentesca allora in lavorazione presso il Centro di Ricerche informatiche per i Beni Culturali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Il terzo è un insolito commento ad un ritratto fotografico realizzato da Stefano Baroni, nel quale descrive l’equivoco tra un atteggiamento di convenienza e il desiderio di riserbo dell’oggetto dell’immagine.